Labirinto n°2, Vicoli di Silvio Talamo

Labirinto n°2, Vicoli di Silvio Talamo

18 Marzo 2023 0 Di Kosmika

 

di Silvio Talamo

 

Il motorino arranca sulla linea tra l’ombra e la luce che taglia il vicolo, la parte scura da un lato ed il sole che cade sulla pietra calda, una lastra come un pane che deve raffreddarsi tra le mura inespugnate che si aprono – labirinto di vicoli – a tagliare la pancia della città e noi, camminando, inghiottiti nel suo stomaco: i paletti, le buche i mattoni traballanti, queste strisce sono urla millenarie segnate sull’intonaco che la storia ha sbiadito, un cerchio dentro l’altro, una catena di vincoli che tira l’altra, a fianco al vischio, dalle piccole porticine, il ragazzo fuori al caffè, spalle al muro guarda, le finestre cadenti, i tubi arrugginiti, umidi sui disegni d’acqua nelle pozzanghere e non c’è giustizia e mentre parli dentro a quella sala fronte strada chiunque può guardarti, domandarti, salutarti e non dimenticarti.
Ogni occhio è una domanda, ogni bocca è un enigma e quella della donna che assaggia il sugo, la pentola che bolle, si fa grande quanto un pozzo e può sbranare o cantare e tu sei lì nel gomitolo di viuzze larghe due metri, lunghe due secoli a parlare: il robivecchi, il bar, il garzone, ogni sguardo è un contratto, puoi colpire, per un momento allearti o schivare, ma non puoi uscire: e non si esce da questi vicoli.

 

 

L’immagine di copertina è di Arlindo Pereira – Creative Commons